I colori
Lo standard
Tangaroa e Paua
I miti e leggende dei primi colonizzatori della Nuova Zelanda, i Maori, ci raccontano che una volta il Paua era privo di conchiglia. Tangaroa, il dio del mare, si rese conto di quante difficoltà questa cosa creasse ai paua, e decise così di creare qualcosa di speciale apposta per loro.
Disse: “Prenderò dai miei domini i migliori blu dell'oceano, e chiederò a mio fratello Tane i verdi più freschi della foresta. Dall'alba riceverete un leggero colore viola, dal tramonto un riflesso di rosa, e tutti insieme brilleranno nella madreperla”. Con questo Tangaroa creò per i Paua uno stupendo involucro che scintillava e abbagliava con lo sua bellezza.
Purtroppo però questo involucro era fragile, ed era sovente rotto da quelle creature marine gelose del nuovo aspetto dei paua. Tangaroa vide tutto questo, così rafforzò la conchiglia con tanti strati dei migliori blu dell'oceano, dei verdi più freschi della foresta, dei viola dell'alba e dei rosa del tramonto.
Infine aggiunse un involucro di camuffamento che permettesse ai paua di mescolarsi con i tetri verdi e marroni delle rocce. In cambio Tangaroa impose ai Paua il compito a vita di aggiungere strati delicati uno sull'altro, ciascuno con una sfumatura e fusione differente. E fu così che ottennero il loro guscio.
Il Paua abbraccia il segreto della sua bellezza interiore, e solo a termine del suo ciclo vitale, quando il suo guscio vuoto sopraggiunge a riva viene rivelata la sua, fino ad allora celata, bellezza artistica. Adattato dal Dono di Tangaroa, scritto da Mere Whaanga-Schollum.
Riprodotto sotto gentile autorizzazione di Ashton Scholastic Ltd.